Le favolose Isole Cook sono un arcipelago del Pacifico meridionale formato circa quindici isole maggiori – di origine vulcanica – e numerosi isolotti. Le Isole Cook sono un paradiso di vegetazione tropicale circondate dall’immensa distesa oceanica, la meta del viaggio della vita, nei Mari del Sud… Ecco cosa vi serve sapere prima di partire!
All’inizio dell’Ottocento le Isole Cook furono esplorate dal famoso navigatore inglese James Cook, che oggi dà loro il nome (fu ufficialmente utilizzato dal 1901, quando le isole divennero un protettorato britannico). Oggi le Isole Cook sono legate alla Nuova Zelanda, e rimangono uno dei veri paradisi dei mari del Sud e della Polinesia, meta per viaggi romantici e “autentici”.
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Isole Cook: come arrivare e come spostarsi
Dall’Italia è possibile raggiungere le Isole Cook con voli che prevedono degli scali: a seconda dello scalo scelto, la durata del volo cambierà aggirandosi comunque sempre intorno alle 27/30 ore (sì, sono dall’altra parte del mondo, letteralmente!). Dopo scalo in Nuova Zelanda o negli Stati Uniti, arriverete all’aeroporto dell’isola di Rarotonga.
Alle Isole Cook è possibile girare in auto – anche se pochissime sono le strade asfaltate –, in motorino o in autobus, oppure optare per una scelta più eco-friendly, usando la bicicletta e addentrarsi nei vari percorsi immersi nella natura tropicale raggiungendo anche gli angoli più nascosti dell’isola.
Pur essendo Rarotonga l’isola più abitata e quella con maggiori servizi delle Isole Cook, è comunque possibile spostarsi per via aerea tra le varie isole dell’arcipelago con dei voli interni gestiti da compagnie locali. Le isole più visitate, oltre Rarotonga, sono Aitutaki e Atiu. Le altre isolette, pur essendo dei veri e propri luoghi d’incanto, sono poco abitate e per questo poco attrezzate con strutture ricettive per l’accoglienza dei turisti.

Quando andare alle Isole Cook
Ricordatevi che il periodo ideale per visitare le Isole Cook è quello che cade nei mesi tra maggio a ottobre. Nella restante parte dell’anno è sconsigliato venire da queste parti: da novembre ad aprile infatti trovereste la stagione delle piogge, che toccano la loro maggiore intensità da dicembre a marzo.

Le Isole Cook: quali sono e cosa fare
Cosa fare a Rarotonga
Rarotonga può essere considerato il punto di accesso delle Isole Cook. Grazie all’unico aeroporto internazionale presente ad Avarua, capitale dell’isola.
Escursioni nella natura
Ogni viaggiatore non può prescindere da una visita o da una sosta qui. Le passeggiate all’interno della natura tropicale rappresentano quasi un obbligo per godere appieno dell’esperienza esotica: la rocca di Te Rua Manga e le splendide cascate di Wigmore’s Falls sono fra le mete più apprezzate.

Le spiagge di Rarotonga
Di certo però, il vero spettacolo naturale di tutte le Isole Cook sono le spiagge tropicali. A Rarotonga in particolare è possibile ammirare la meravigliosa Riserva Marina di Aori, situata intorno alla barriera corallina dell’isola, che offre la possibilità ai visitatori di ammirare dei fondali marini assolutamente straordinari. Rarotonga è piena di spiagge che meritano una vostra visita: Muri Beach, ad esempio, è una laguna su cui si affacciano numerosi resort ed è considerata la spiaggia più bella dell’isola. L’acqua è meravigliosamente calda, con numerosi isolotti all’orizzonte. Potete limitarvi a guardare, oppure raggiungerli in canoa (o attraverso imbarcazioni con il fondale di vetro), o ancora facendo snorkeling – una delle attività più gettonate qui alle Isole Cook. Per gli abitanti del luogo assume molta importanza il porto di Avana, a nord di Muri Beach: si narra, infatti, che durante il XIV secolo proprio da qui siano state messe in mare le prime canoe maori alla volta della Nuova Zelanda.

Il mercato di Rarotonga
Il luogo davvero ideale per scoprire le specialità autoctone ed entrare realmente a contatto con la vita del luogo è il Punanga Nui Market. È paragonabile ai nostri tipici mercati e si tiene ogni sabato mattina vicino al Rarotonga Wharf, a Avarua. Di primo acchito, il mercato può sembrare piccolo, ma in realtà addentrandosi vi ritroverete immersi in un luogo pieno di sorprese, di intricate stradine e di odori e sapori unici. Qui oltre alla frutta fresca potrete assaggiare specialità tradizionali cucinate direttamente dalle mamas di Rarotonga: imperdibili le foglie di taro e il sashimi di tonno locale. Al Punanga Nui Market non mancheranno negozi coloratissimi e tipici, in cui acquistare souvenir da portare agli amici rimasti a casa, come i tradizionali fiori per i capelli oppure parei o, ancora, le preziosissime perle nere polinesiane.
Aitutaki
Aitutaki è la seconda isola più visitata di tutto l’arcipelago delle Isole Cook, ed è possibile raggiungerla con un volo di circa un’ora da Rarotonga. Con le sue acque cristalline e le ventidue isolette che la circondano, la Laguna di Aiutaki è senza dubbio uno dei posti più incredibili da visitare alle Isole Cook. Probabilmente però la vera attrazione di tutta l’isola è la spiaggia di Tapuaetai, meglio conosciuta come One Foot Island: pensate alla realizzazione concreta della tipica spiaggia tropicale: spiaggia chiarissima a fare da cornice a una distesa di acqua trasparente, con la flora tropicale che quasi tocca l’acqua. Anche qui ad Aitutaki non mancano le esplorazioni naturalistiche marine, ma dato l’entroterra più collinare è possibile avventurarsi anche all’interno, esplorando i dintorni del monte Maungapu e, volendo, arrivando fino in cima. La scalata è faticosa ma regala un paesaggio unico.

Atiu
Conosciuta anche come Enuamanu, che letteralmente si può tradurre come “terra degli uccelli”, Atiu è raggiungibile con voli interni sempre da Rarotonga. Si tratta di un’isola vulcanica rialzata: la spinta tettonica, infatti, ha permesso la sovraelevazione di circa 10 metri, e tutta l’isola è circondata da un corallo fossile, tipico, che prende il nome di makatea. È la meno abitata tra le isole principali delle Cook: la popolazione infatti si aggira intorno alle 580 persone, concentrate tutte nella zona più interna. Non mancano però, nemmeno in questo caso, lagune meravigliose di acqua cristallina e escursioni nell’entroterra. Per completare la vostra esperienza su Atiu (e per comprendere perché sia la “terra degli uccelli”), dovrete necessariamente visitare la Anatakitaki Cave: le guide vi porteranno alla scoperta dei kopeka, uccelli che volano al buio orientandosi grazie alle onde sonore prodotte all’interno delle grotte!

Le altre isole dell’arcipelago delle Cook
Le altre isole delle Cook sono più piccoli e spesso poco dotate di infrastrutture turistiche – ma questo non deve fermarvi! In alcuni casi, in accordo con il sindaco del posto, è possibile essere ospitati da famiglie del luogo e soggiornare nelle loro abitazioni per un’esperienza il più possibile local. Ad esempio, l’atollo di Palmertson è abitato da appena una cinquantina di persone, che mettono a disposizione dei turisti le proprie abitazioni. L’importanza e il rispetto delle tradizioni del luogo portano anche i turisti a osservare un certo contegno di fronte agli usi e ai costumi del luogo, particolarmente nelle cosiddette “isole sorelle” di Mitiaro, Mauke e Mangaia.
Isole Cook: quali sono e cosa vedere
Cosa vedere e le isole principali delle Isole Cook
Isole principali | Come arrivare | Attrazioni top |
Rarotonga | Volo internazionale | Riserva Marina di Aori, Muri Beach, Punanga Nui Market |
Aitutaki | Nave, volo interno | Laguna di Aiutaki, Tapuaetai, Maungapu |
Atiu | nave, volo interno | Anatakitaki Cave |
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